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Tecnologia e design, un equilibrio possibileLe interviste di Chiara Benedettini e Pietro Conte ai principali System Integrator italiani
Tecnologia sartoriale:
il mestiere del System Integrator
Riccardo Negro
Sonitus
“Lavorare come System Integrator è stata una sorta di “errore di percorso”, o forse una combinazione fortuita. Studiavo, e un conoscente mi ha offerto un lavoro nella parte commerciale di un’azienda del settore... sembrava conciliabile con l’università. Ho cominciato un po’ per scherzo, poi il lavoro è diventato serio. Abbiamo costruito nel tempo un gruppo con competenze complementari, persone molto diverse, che però funzionano bene insieme – sia tecnicamente che umanamente… siamo un’azienda fatta di persone, non solo di numeri. E questo fa una differenza enorme nel nostro lavoro quotidiano.”
In questa intervista, Riccardo Negro di Sonitus ci racconta l’identità di un’azienda tecnologica ma molto legata alle spersone e a una certa idea “artigiana” del mestiere… con un punto di vista ben fermo: tecnologia e design non sono mondi paralleli, ma devono diventare sistema.
Quali sono i progetti recenti che pensa vi rappresentino di più?
RN - Uno su tutti: l’aula magna del Politecnico di Ancona. Un progetto importante, complesso, che ci ha chiesto di ripensare la tecnologia in funzione dell’architettura. Parliamo di un LEDwall di 9 metri installato su una parete convessa, un’operazione fuori dagli standard. Abbiamo realizzato un’infrastruttura personalizzata e scelto una diffusione audio a soffitto per non impattare la visuale… un’integrazione totale, dove tecnologia e architettura convivono armonicamente. Un altro intervento significativo è quello, in corso, per San Marco a Venezia, del quale non posso dire molto al momento. A volte ci rendiamo conto del livello di ciò che facciamo solo quando lo vediamo negli occhi degli altri – come un distributore che ci ha detto: “Non pensavo che foste capaci di fare cose così”.
Nel rapporto tra tecnologia e design, che ruolo gioca oggi un system integrator?
RN - Un ruolo centrale. Penso che sia indispensabile oggi sapere “cucire abiti su misura”, costruire soluzioni personalizzate, e questo richiede sinergie: bisogna partire dall’idea, arrivare alla realizzazione e poi all’assistenza, creando un filo diretto con chi progetta e arreda gli spazi. Da sempre Sonitus lavora così. Per noi i dispositivi AV sono elementi di uno spazio, non semplici oggetti tecnologici.
1. La sala immersiva di Accenture. 2.-3. La Sala del Consiglio Comunale di Pozza di Fassa in provincia di Trento.
Spesso, però, arredo e tecnologia seguono filoni separati: nei bandi, nei progetti, nelle tempistiche. Come si può superare questa distanza?
RN - Serve un cambio culturale. Noi già oggi lavoriamo con realtà artigianali che ci aiutano a integrare la tecnologia negli arredi. Ma il nodo è la concezione dello spazio: bisogna iniziare il dialogo con gli altri professionisti coinvolti molto prima, quando si definiscono le idee e non solo i capitolati. Il ruolo del system integrator, in questo, può evolvere da semplice esecutore a partner a tutti gli effetti, capace di proporre soluzioni chiavi in mano. È quanto stiamo cercando di proporre: andando direttamente dai progettisti con ambienti già configurati, mobili compresi.
Secondo voi l'integrazione fra impianti, arredi, infrastrutture, quant'è importante per la polifunzionalità?
RN - Ormai è alla base della concezione degli spazi, e viene richiesta sempre più spesso anche a noi. La collaborazione con gli altri professionisti, artigiani compresi, è pensata proprio per raggiungere questo scopo.
C’è una tecnologia che ci accompagnerà nei prossimi anni?
RN – Credo che l’immersività abbia un grande potenziale, anche se forse il mercato ancora non ha trovato un canale univoco: infatti sia i visori – perché invasivi – che altre tecnologie – magari non altrettanto efficaci – presentano complicanze, ma credo che sia solo questione di tempo.
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4. Il display nella sala riunioni dell’azienda farmaceutica Galderma, a Milano. 5. L’installazione museale presso la Torre di Barbaresco, in provincia di Cuneo.